HA UN’ORA E UN GIORNO

Un elaborato lo costruisci, lo sviluppi,  lo riprendi, lo “mastichi”, la poesia no.

Nasce dentro di te e sale fino allo stomaco quell’urgenza di fermarla, di imprimerla sul foglio. Non puoi ritardarne la fissazione. La poesia chiede di nascere in quel preciso momento, deve essere scritta in quel preciso momento. Ha un’ora e un giorno in cui viene alla luce e sei madre e padre  di quei versi che, appena trattenuti sul foglio, già non ti appartengono più…come un figlio.

Gabriella Grande©

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Ph: Piergiorgio Branzi

 

AMARE NON BASTA

Non basta amare, bisogna anche avere la “presenza mentale” per amare. Si deve saper rimanere presenti a se stessi in quel “noi”.

Se si perde il controllo non si può amare davvero, perché l’amore vero è la sublimazione del controllo, è sapere perché lo fai.

È “grande amore” quando si ama con la testa sulle spalle, non quando la si perde, perché in quest’ultimo caso non c’è limite agli errori che si possono fare.

L’amore sarà tanto più vero e forte se si esprimerà nella piena libertà e nel pieno possesso del nostro essere.

Gabriella Grande©

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Arnold Schönberg, Oskar Kokoschka in memoriam (1910)

NOBEL A BOB DYLAN? Sì

 

L’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura 2016 a Bob Dylan ha sollevato numerosi dibattiti a cui voglio aggiungere il mio personalissimo parere, da amante della letteratura quale sono. Io credo che non si possano comprendere le ragioni di questa assegnazione se non si riflette su una domanda:

“Che cos’è la letteratura?”.

Per me la letteratura è un colpo di scalpello. È la possibilità che hanno le parole di “scolpire” la realtà e non solo di rifletterla. I testi delle canzoni di Bob Dylan sono impregnati di questa possibilità.

In “Blowin’ in the Wind” Bob Dylan si chiede:   “Quante strade deve percorrere un uomo prima di essere chiamato uomo?”. Vi invito a rispondere a questa domanda e, quando avrete trovato la risposta, il numero di quelle strade rappresenterà tutte le forme in cui la parola ha essenza di letteratura. In quella risposta c’è il perché del Nobel a Bob Dylan…almeno per me.

Gabriella Grande©

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IL CAMBIAMENTO IMPLICA UN COSTO

Il cambiamento implica un costo.

È il costo della perdita di quella parte di noi che ci congela nelle nostre convinzioni errate e ci impedisce di acquisire la nostra vera “forma”.

Dobbiamo avere “fede” in ciò che siamo, senza paure.

Nessun altro ci potrà condurre a casa; noi soli ne conosciamo la strada.

Gabriella Grande©

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Ph: Laura Makabresku

 

QUANDO PERDONIAMO DAVVERO?

Le scuse sono un atto formale. Quando perdoniamo davvero una persona? Quando ci chiede scusa? Non credo sia possibile. Perdoniamo quando capiamo le sue intenzioni, le modalità in cui quella situazione si è determinata. Solo questa operazione di elaborazione permette di smontare le ragioni di un conflitto. Se, invece, tutto rientra in offesa e scuse si resta in un ambito formale e forse, la prossima volta, ci diremo cose ben peggiori.

Gabriella Grande©

 

(Ph: Gonzalo Benard)

SE NON CI FOSSERO DISTANZE

Se non ci fossero distanze! Me lo ripeto troppe volte per  non chiedermi cosa accadrebbe davvero se non ci fossero.

Ho provato ad immaginarlo.

Mi ha colto la vertigine di vedere sottratti i dialoghi di sguardi, la quiete delle cose viste in lontananza e di non poter più stare sulla riva di pagine meravigliose a guardare Odisseo che lascia la sua casa per prendere il mare. Mi ha investito la nausea della perdita dell’esperienza del mio corpo nell’ascolto, nel movimento, nel dialogo interiore (la più grande distanza è l’interiorità).

Resta dove sei e aspettami o vieni e raggiungimi. Desiderio e accoglienza.
Mi ritrovo, allora,  a benedire  la distanza, esclusivo modo di abitare il mondo in grado spingerci al coraggio e all’affanno della ricerca di altri occhi in cui approdare, come in un porto, come in una casa.

Gabriella Grande©

IO CERCO VERITÀ

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Ph: Logan Zillmer

Io cerco verità nel ventre onnivoro del tempo. Perché, esclusa la verità,  si può creare  solo un orizzonte in cui sono possibili tutte le sfumature, allo scopo di giustificare tutto, al fine di garantire la convivenza e la tolleranza. Ma nel tentativo di svuotare l’arena, ci si ritrova solo con un’arena occupata, invece, dalle idee di ciascuno.

Gabriella Grande ©

IL MIO CREDO

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Non è mai troppo tardi per niente, se non per scoraggiarsi.

Io credo nel valore, io credo nell’unica forma di potere invincibile: la volontà.

Io credo negli uomini che non si arrendono alle logiche di mercato, ed inseguono i propri sogni, fino in fondo…perché, prima o poi, li realizzano.

Qualunque cosa riusciremo a fare nella vita, niente avrà mai valore quanto la nostra determinazione ad arrivare fino alla fine, nei nostri sogni.

Gabriella Grande ©

Ph: Logan Zillmer

#Fertility day

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Siamo tutti scienziati di noi stessi. La vita è un esperimento personale, è il nostro campo di ricerca. Dobbiamo metterci alla prova, accettando anche e soprattutto di metterci in discussione. Le risposte non sono solo dentro di noi; le più importanti, forse, le troviamo fuori di noi. Facciamoci sonda che si avventura nel mondo. #fertilityday

Non c’entra niente con il fertilityday????  C’entra, c’entra!

La maternità è un concetto che va molto oltre il fatto meramente biologico!

Dobbiamo far fecondare la nostra mente!…Il resto viene da sé.

Mi perdonerete, ma il feritility day, per me, ha un senso solo se lo interpreto così.

Gabriella Grande

NON ESISTONO INUTILI ATTESE

Dal portone di casa dovremmo salpare sempre con un gran desiderio di scoprire.

Ogni gioia, in fondo, ha bisogno di un pretesto.

Ieri, ce n’era una per me e mi aspettava all’angolo di una virata in Corso Umberto, una strada della mia città. Nella vetrina meno in vista della Libreria Filippi, un’ombra rotta dalla luce mi ha rivelato il suo contenuto. Il suggerimento del prodotto esposto è così diventato per me una necessità. Cinghie reggilibri vintage, anni ’80! Belle, come non se ne producono più.

Non speravo fosse ancora possibile imbattersi in qualche rimanenza di magazzino, come in questo fortunatissimo caso. Una decina di cinghie, nessuna banale, con quel design in cui si congiungono, da sempre, forza e umiltà.

Forse non cattureranno lo sguardo del distratto, mentre io ho sempre “fame” quando passo davanti ad una libreria e “sete”, davanti a questi pozzi d’acqua, a queste riserve per una stiva sempre vuota, a queste cattedrali di parole che, ieri sera, mi hanno restituito il sapore del tempo, che è salito fino in gola e poi ancora più su, risvegliando un ricordo che avevo declinato all’orizzonte della memoria.

Da ieri, posso di nuovo raccogliere i libri, che porto con me, in una cinghia, tra le più belle che abbia mai avuto.

Forse, non esistono inutili attese.

Gabriella Grande

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GUARDA AVANTI

“Guarda avanti”…quante volte lo abbiamo sentito ripetere. A volte, però, significa solo andare avanti sulla strada dell’errore. Io preferisco fermarmi a riflettere e farlo il prima possibile, affinché non diventi troppo lunga la strada del ritorno. Le parole sono importanti e “Guarda avanti” sono parole che confondono.

Recupera, ripara, correggi e riprendi il cammino.

Gabriella Grande